Diagnosi della prostatite - Fitoprostata.net

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La prostatite
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Terapia prostatite: gli antibiotici
Come si esegue la diagnosi in caso di prostatite ?
Gli esami che sono necessari per poter giungere ad una diagnosi di prostatite  sono:
L’esplorazione rettale (DRE – digital rectal examination) – Dimensioni complessive della prostata,  valutazione della forma e della consistenza  nella sua parte periferica ; i caratteri della sua superficie. I rapporti con organi viciniori. Valutazione del dolore / fastidio alla pressione . proiezioni del dolore riferito all’uretra e al glande.

Test di Meares - Stamey

Tampone uretrale per la  coltura del secreto prostatico – La raccolta del  secreto prostatico è ottenuto tramite la esplorazione rettale , massaggiando e spremendo le diverse parti della ghiandola finché il secreto non esca spontaneamente dal meato uretrale; il pene ed il glande devono essere accuratamente difinfettati per evitare inquinamenti; premendo delicatamente l’uretra dalla sua base al vertice; il secreto viene raccolto su un tampone che viene posto in una provetta con terreno di trasporto e poi inviato al laboratorio.

Spermiogramma   e spermiocoltura ;  Esame che consente di definire i caratteri qualitativi del secreto prostatico attraverso valutazione della  integrità e mobilità progressiva o rettilinea degli spermatozoi fornendo utili informazioni sullo stato funzionale della prostata e delle vescicole seminali; Valutazione della concentrazione dei leucociti (cellule infiammatorie che devono essere assenti ma per le quali è ancora ritenuta nei limiti una presenza massima di 1000 mila/ml) ed eventualmente di microrganismi;

Analisi biochimica dello sperma  Valutazione di  (LDH, piruvato e lattato, a-glucosidasi , fruttosio e zinco), ma i dati più recenti che consentono di definire la funzione prostatica (la principale nella produzione della parte fluida dello sperma e nel garantire spermatozoi integri) sono il dosaggio del PSA (v.n.>1500 µg/ml) espressione della capacità secretiva prostatica, la creatinina e l’acido urico (v.n.<10 µg/ml) espressione del grado di retrodiffusione urinaria intraprostatica, il pH (7?v.n.?8); il volume totale (v.n.>1 ml) pur essendo influenzato fortemente dal tempo e dalla qualità di eccitazione, dà utili indicazioni relative alla capacità secretiva complessiva della prostata e allo stato di idratazione generale; i caratteri fisici dello sperma (aspetto, colore, fluidità, viscosità) sono valuti come indicatori complessivi della qualità dello sperma, ma non danno dati specifici di certa interpretazione.

Ecografia scroto-testicolare con ecocolor doppler Valutazione delle condizioni dell’epididimo e del dotto deferente che possono presentare alterazioni da degenerazione cistica , valutazione del funicolo spermatico soprattutto in relazione alla struttura del plesso venoso pampiniforme (varicocele) , dello spazio peritesticolare che dovrà essere di dimensioni minime (circa 1-2 mm) e del flusso venoso

L’ecografia prostatica transaddominale e transrettale con fase doppler – i due tempi dell’esame devono valutare la morfologia, le dimensioni e la struttura della prostata e delle vescicole seminali, dell’uretra prostatica; la fase doppler consente di valutare gli stati di congestione prostatica, uretrale prostatica e periprostatica.


Il dosaggio ematico di PSA (antigene prostatico specifico), della fosfatasi Acida Prostatica, IgG/A/M – concorrono ad inquadrare i caratteri dello stato infiammatorio e  delle condizioni della risposta immunitaria .L’elevazione del PSA sierico che ricordiamolo può essere dovuta a tumori, ipertrofia prostatica, o prostatite , è proporzionale alla gravità della prostatite. Cioè il PSA (antigene prostatico specifico) si innalza  quando c’è una infiammazione che scompagina l’epitelio ghiandolare. (vedasi figura). Un importante studio ha messo in relazione  l’aumento del psa con la prostatite cronica. E’ stato quindi studiato l’effetto  di terapia con  antibiotici e fans (farmaci antinfiammatori non steroidei) nei pazienti con diagnosi  di prostatite cronica e PSA minore di 4 ng/ml. Il psa è sceso di circa il 50 % dei pazienti contribuendo cosi a ridurre il numero di biopsie prostatiche non necessarie. Chiaramente dato che l’utilizzo dei fans per periodi prolungati (anche di trenta giorni)  è sottoposto alla comparsa di notevoli complicazioni gastriche , questi possono sicuramente essere sostituiti dai fitoterapici ad esclusivo fine antinfiammatorio: il più utilizzato, chiaramente in associazione con gli antibiotici, in genere chinolonici, è una associazione di bromelina (ananas sativus), uva ursina, serenoa repens, boldo ed urtica dioica .  La riduzione del psa ottenuta con trenta giorni di terapia al dosaggio di due compresse al di  esclude la necessità di biopsia prostatica, che necessariamente sarà confermata se non sarà evidenziato a seguito della terapia suddetta una riduzione del valore dell’antigene prostatico.

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