Nella flussometria si valuta il flusso urinario massimo indicato come
Q max (ml(sec)
che è la quantita di urina emessa al secondo in millilitri
Qmax < di 10 ml/sec = ostruzione svuotamento vescicale presente nel 90 % dei casi
Qmax 10 - 14 ml/sec = ostruzione svuotamento vescicale presente nel 67 % dei casi
Qmax > 15 ml/sec = ostruzione svuotamento vescicale presente nel 30 % dei casi
L'esame consiste nell'urinare in un apposito strumento che registra la nostra minzione
E' valido se il volume urinato è maggiore di 150 ml
Per cui la vescica prima dell'esame deve essere piena con stimolo minzionale moderato
L'uroflussometria è un test semplice e non invasivo che serve a misurare il volume di urina esplusa durante la minzione nella unità di tempo.
Fornisce informazioni quindi sul flusso urinario massimo (Qmax), sul flusso medio (Qave) e sul volume vuotato con la minzione , la durata del flusso. l'andamento del flusso.
Per queste caratteristiche rappresenta spesso l'indagine iniziale nel percorso diagnostico delle disfunzioni del basso tratto urinario ed è inoltre utilizzato per l'indagine di screening, per il monitoraggio dei risultati dei trattamenti e della progressione di malattia.
La flussometria urinaria è raccomandata dalle linee guida EAU prima di un intervento chirurgico disostruttivo e come indagine di I livello nell'inquadramento diagnostico di tutti i pazienti con LUTS .
La variabilità intrinseca della flussometria suggerisce di eseguire l'esame almeno in due valutazioni successive se non tre o addirittura domiciliari e di considerare validi studi uroflussometrici con volumi di urine emesse superiori a 150 ml.
Volumi minzionali inferiori si associano infatti a una maggiore variabilità tra flussi diversi dello stesso paziente e non rendono attendibile l'esame.
È stato anche documentato un effetto di apprendimento per cui il paziente migliora la flussometria con la ripetizione dell'esame.
L'analisi dei risultati , espressi in tracciati grafici che vengono stampati nel referto, permette di distinguere tre diverse situazioni cliniche:
pazienti non ostruiti (flusso massimo >15 ml/sec);
casi "borderline" (flusso massimo tra 10 e 15 ml/sec);
pazienti ostruiti (flusso massimo <10 ml/sec).
La flussometria è significativa per un volume di mitto superiore a 150 ml ed è "normale" allorché il flusso massimo sia superiore a 15 ml/s, in assenza di residuo post-minzionale e con un tracciato a forma gaussiana.
La flussometria non richiede una particolare preparazione all'esame e non occorre il digiuno.
L'unica necessità è l'assunzione di almeno 1/2 litro d'acqua prima dell'esame.
Questo test, tuttavia, non è dirimente nella diagnosi differenziale con altre possibili cause di flusso ipovalido, quali ipocontrattilità detrusoriale o stenosi uretrale.
La diagnosi di certezza dell'ostruzione cervico-uretrale rimane legata allo studio pressione-flusso..
Dal punto di vista clinico, la presenza di sintomi minzionali importanti in una flussometria normale orienta il sospetto diagnostico verso una patologia non correlata con l'IPB, mentre una flussometria con Qmax < 10 ml/s è suggestiva di un problema ostruttivo vescicale, che potrebbe migliorare con la chirurgia.
I risultati della flussometria devono sempre essere interpretati in rapporto a tutti gli altri parametri del paziente; non è possibile definire infatti un preciso cut-off flussometrico in base al quale decidere in un senso o nell'altro la gestione del paziente.
Come si esegue la flussometria ?
L'uroflussometria si esegue urinando nel vaso raccoglitore dell'apparecchio, come in un normale WC. E' importante che l'esame si svolga in un ambiente confortevole, così da ridurre al minimo ansia e stati emozionali in grado di ostacolare la minzione. Arrivare con un moderato desiderio di urinare è necessario per rendere l'esame attendibile, infatti urinare uno scarso volume o forzare la minzione con un eccessivo carico di acqua sono frequenti motivi di falsamento del test. Il consiglio è di non urinare nelle 3 ore prima dell'esame, e prepararsi bevendo un po' d'acqua, ma non troppa.