Nome commerciale:
Mirtiman
Azienda distributrice : Ellimann srl
Principio attivo:
Categoria:
Antiossidante , Coadiuvate ai trattamenti antibiotici e d antiinfiammatori delle vie urinarie
Componenti:
Per 1 compressa : 250mg di Mirtillo Americano di cui in PAC 75 mg
Effetti collaterali
Non riportati
Costo:
Euro 17,60 in farmacia
Euro 15,50 solo on - line
Disponibilità:
Solo in farmacia e solo su siti autorizzati
Fa male la biopsia prostatica ?
Nelle mani di operatori esperti la biopsia prostatica è indolore
Quanto dura la biopsia prostatica ?
Nelle mani di operatori esperti , la parte tecnica di prelievo dura 5 minuti , non di più per otto prelievi.
Posso guidare la macchina dopo la biopsia prostatica ?
Sarebbe meglio far guidare un'altra persona
Posso tornare al lavoro dopo la biopsia prostatica ?
In genere è consigliato un giorno di riposo , poichè l'attività peggiora il sanguinamento se presente dopo la biopsia
Posso fare la biopsia prostatica in anestesia generale ?
Si, si può fare nei casi di stenosi del retto quando la procedura di inserimento della sonda risulta dolorosa , oppure nei soggetti a bassa soglia di dolore o estremamente ansiosi
C'è bisogno del ricovero per la biopsia prostatica ?
No. E' un esame ambulatoriale
Devo essere digiuno per la biopsia prostatica ?
E' consigliato il digiuno, per evitare fenomeni riflessi vagali che possono indurre il vomito (in genere legati più allo stress o paura che alla metodica)
Devo fare il clistere di pulizia nella biopsia prostatica ?
Obbligatorio. Difatti una mancata pulizia del retto predispone alle infezioni
Quando va fatto il clistere di pulizia nella biopsia prostatica ?
La sera prima dell'esame , o anche la mattina presto prima dell'esame
Con cosa va fatto il clistere nella biopsia prostatica ?
Si possono usare soluzione mediche disinfettanti, come il Betadine , che esiste però solo nel formato ginecologico. L'applicatore che si usa per irrigazioni vaginali deve essere introdotto nel retto.
Vanno bene anche clisteri vendutio come prodotti da banco tipo i clismafleet da 250 cc .
Il carcinoma prostatico è la seconda neoplasia più frequente in Europa dopo i tumori polmonari, con circa 110.000 nuovi casi e 55.000 decessi ogni anno. Attualmente, la diagnosi dì carcinoma prostatico viene posta solo quando vi è la conferma istologica del tumore mediante biopsia.
Quando si esegue una biopsia prostatica ?
Quando il paziente ha:
Una aspettativa di vita adeguata ( è inutile bioptizzare ultraottantenni o malati che non sopravvivranno sei mesi !)
Se esiste un reperto anormale alla esplorazione rettale
Se il PSA totale è maggiore di 4,0 ng/mI
Se il PSA si incrementa significativamente nel tempo (psa velocity ). Un incremento della PSA velocità > di 0,75 ng/ml/anno è suggestivo di carcinoma,
Nei pazienti con PSA nella zona grigia (valori compresi tra tra 4 e 10 ng/ml ). L’applicazione del rapporto PSA libero/totale può migliorare la selezione dei candidati a biopsìa
PSA maggiore di 10 ng/ml
Pazienti con un PSA totale compreso tra 2,5 ng/rnl e 4,0 ng/ml ma presenza di familiarità per carcinoma prostatico
Nei pazienti in trattamento con gli inibitori della 5 alfa reduttasi (finasteride, dudasteride) da almeno sei mesi, il valore del psa deve essere moltiplicato per due (fattore correttivo).
Un nodulo ecograficamente ipoecogeno apprezzabile sulla superficie del lobo dx dopo esplorazione rettale positiva per aumento di consistenza
Come si esegue una biopsia prostatica ?
Raccomandazione obbligatoria è quella di far sospendere qualsiasi anticoagulante al paziente (aspirina, ticlopidina, cumarolici). Il paziente dovrà sostitutire questi farmaci, se necessari, con la eparine a basso peso molecolare da assumere almeno 5 giorni prima e cinque giorni dopo l’esame.
PREPARAZIONE DEL PAZIENTE
Una preparazione accurata del paziente è importante per prevenire le complicanze infettive della Biopsia prostatica.
Infezioni genitourinaria, ascessi locali osteomieliti shock settico
La prevenzione delle complicanze infettive richiede il rispetto di alcune regole fondamentali:
• Esecuzione di clisma di pulizia (puo essere un semplice clistere oppure può essere somministrato betadine con l’applicatore ginecologico)
• Assunzione di antibiotici (in genere chinolonici da assumere già dal giorno prima e continuata per almeno 5 giorni dopo l’esame) . Difatti a pochi minuti di distanza dalla fine dell’esame è stata riscontrata una batteriemia nel 100% dei pazienti sottoposti a biopsia transrettale senza profilassi antimicrobica.
• Nei pazienti sottoposti a bìopsia transrettale senza copertura antibiotica le infezioni sono circa 4 volte superiore rispetto ai pazienti non sottoposti al trattamento
• SE la biopsia viene condotta per via transperineale la percentuale di infezioni è scarsa. La maggior parte dei centri non effettua quindi una profilassi antibiotica per le biopsie transperineali. La cosa è differente se la biopsia viene effettuata per via tranrettale dove la profilassi antibiotica va praticata.
Come si esegue la anetstesia nella biopsia prostatica ?
Si utilizza inizialmente gel anestetico (Luan), inserito con apposita cannula , da spalmare sullo sfintere anale e sulla superficie posteriore della prostata.Tale manovra è una esplorazione rettale che serve per individuare zone di particolare interesse per la biopsia oppure noduli veri e prorpi.
Tale lieve anestesia ottenuta spalmando questo gel sulla capsula prostatica consente al paziente di meglio tollerare la successiva anestesia locale utilizzando 3-5 cc di bupivacaina , carbocaina, lidocaina, in specifici punti della capsula prostatica e dell’apice. L’anestesia che si ottiene, oltre che essere immediata, consente l’effettuazione anche di 32 prelievi (saturation biopsy).
Attraverso quale via si inserisce la sonda ecografia per la biopsia? ovvero: accesso transrettale o perineale?
La maggior parte delle biopsie si effettua per via transrettale: più veloce e caratterizzata da una curva di apprendimento piu rapida. L’accesso perineale è consigliato nei pazienti affetti da patologie dei retto (primitive o iatrogene, per esempio rettocolite ulcerosa o proctite attinica, quella cioè dopo radioterapia).
Quanti prelievi si eseguono ?
Devono essere eseguiti un numero di prelievi da 8 a 12. (metà nel lobo dx, meta nel lobo sx.
Il raddoppio del numero dei prelievi non produce un significativo aumento della capacità diagnostica di una biopsia.
Se esistono dei dubbi ecografici è utile associare biopsie mirate da aggiungere alle 8 – 12 previste. Comunque vale la regola che gli schemi bioptici vanno programmatì sulla base del volume prostatico.
Prostata di oltre 45 ml di volume si consìg[ìa un numero di biopsie >6
Nelle condizioni di psa in incremento e di biopsie negative, si adopera questo comportamento. Si richiede un PCA 3 e se questa dà una risposta maggiore di 35 si procede ad una saturation biopsy con 32 prelievi.
Dove si eseguono i prelievi ?
E’ bene raccogliere campioni bioptici nelle zone più laterali e in quelle anteriori della zona periferica.Il prelievo nella zona di transizione è consigliabile quando il PSA è maggiore di 10 ng/ml con esplorazione rettale non significativa. Il numero di hìopsìe condotte sulla zona di transizione varia da un minimo di 2 a un massimo di 6 in funzione del volume della TZ.
Quando è necessario ripetere una biopsia ? ovvero , perchè ripetere una biopsia prostatica ?
Se la prima biopsia è venuta male ( cioè c’è poco materiale dove non ci sono ghiandole prostatiche o i frammenti sono piccoli e non leggibili.
Se la prostata è voluminosa maggiore di 40-50 e sono stati condotti solo sei prelievi.
Se all’esame istologico si evidenziano alterazioni anatomo patologiche sospette (ASAP o PIN DISPLASIA GRAVE).
Se il paziente, anche dopo la prima biopsia negativa presenta costantemente un PSA maggiore di 10 ng/ml
Cosa fare se il PSA (antigene prostatico specifico) è compreso nella zona grigia ?, cioè tra valori di 4,00-10,00 ng/ml ?
Non vi è concordanza sull’utilità di una seconda hìopsia immediata, In questo caso può essere utile considerare il valore del rapporto PSA libero/totale. Il numero dei prelievi di una rebiopsia dovrà essere superiore rispetto alla prima serie e dovrà comprendere anche la zona di transizione.(16 prelievi in genere)
Quando si esegue una seconda biopsia prostatica ?
Riguardo al numero di prelievì da eseguire o allo schema bioptìco da seguire in una rebiopsìa non vi è una opinione comune in bibliografia .
Si concorda unitamente però sul fatto che sei prelievi sono insufficienti
Se la prima bìopsia risulta negativa e non sussistono le condizioni per una rebiopsia si procederà alla sorveglianza clinica del paziente. In questo caso, verrà programmata una rebiopsia a distanza se la velocita di crescita del psa sarà maggiore di 0,75 ng/ml/anno o se si osservano modificazioni del reperto obiettivo l’esplorazione rettale).
Dopo la seconda biopsia, un’ uIterìore ripetizione dell’esame verrà richiesta se :
I pazienti risultati con ASAP e con PSA persistentemente elevato (>10 ng/ml), se nel periodo successivo si riscontrano incrementi della velocità di crescita del psa (antigene prostatico specifico) oppure compaiono modificazioni del reperto obiettivo prostatico (modificazioni di consistenza, noduli, alla esplorazione rettale)
il PCA3 risulterà maggiore di 35.
Quali sono le complicanze della biopsia prostatica?
Le complicanze di una biopsia prostatica si dividono in precoci e tardive.
Precoci (compaiono subito dopo l'esame l’esame bioptico )
Dolore
Sanguinamento con le urine
Sangui9namento con le feci
Sanguinamento con lo sperma (anche dopo mesi ,: è quello che spaventa di più il paziente che vede la fuoriuscita di sperma o rosso vivo , ma ingenere marrone o nero con abbondanti residui che sembrano fondo di caffe).
Ritezione urinaria acuta che richiede il posizionamento di catetere vescicale
Tardive (a distanza di ore o giorni)
Febbre
Emospermia (anche a distanza di mesi)
Disturbi disurici, tipo bruciore nella minzione , getto indebolito , fino alla ritenzione acuta di urina detta anche GLOBO VESCICALE. Tale circostanza richiede il posizionamento di catetere per qualche giorno.
Quali terapie effettuare dopo la biopsia prostatica?
Dopo una biopsia prostatica al fine di prevenire le complicanze soprattutto infettive (anche se non tutte le linee guida sono in accordo) è necessario una terapia antibiotica associata ad una terapia antinfiammatoria. Lo schema terapeutico adottato può essere questo.
CHINOLONICO (levoxacin 500, tavanic 500, ciproxin 500, Suprax cpr ) 1 compressa al giorno per 5 giorni, considerando il giorno della biopsia.
ANTINFIAMMATORIO , APOSER 1 BUSTINA ogni 12 ore per 15 giorni. aposer è stato ideato apposta per controbattere i danni che può produrre una biopsia nel tessuto prostatico. Pur condotto con tutte le regole è sempre un esame che asporta tessuto e genera infiammazione secondaria. Nell'APOSER sono presenti la bromelina , che agisce come antiinfiammatorio vero e proprio, l'uva ursina un potente disnfettante urinario , la serenoa a dosaggi elevati per controbattere l'edema che segue sempre le infiammazioni posttraumatiche.
Altro integratore utile nel dopo biopsia è il MIRTIMAN sopratutto se sono presente il sangue nello sperma post biopsia che come è noto può durare anche settimane dopo la biopsia . Mirtiman va usato al dosaggio di 2 cpr dopo colazione per almneo trenta giorni.
Questo schema terapeutico riduce al minimo le complicanze sopra descritte, soprattutto quelle legate alla emospermia (eiaculazione con sangue).
Antibiotico Chinolonico |
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Antinfiammatorio/Antiedemigeno |
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Mirtiman (capillaro protettore per il sangue nello sperma dopo biopsia) | 2 cpr al mattino dopo colazione per trenta giorni |
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